E' stata un'estate rovente e frenetica fra presentazione di progetti di quadruplicamento, consigli comunali chiamati ad esprimersi su questa o quella alternativa, riapertura della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per il tracciato "litoraneo" e relazioni conclusive. Ma ora, per la nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Venezia-Trieste è giunto il momento di riflettere e giungere a una decisione definitiva.
Questo è quanto è stato richiesto dall'Unione Europea nella persona del Coordinatore per i corridoi transnazionali TEN-T, Laurens Jan Brinkhorst, della Direzione generale Mobilità e Trasporti. Nel corso di una riunione tenutasi a Budapest all'inizio di ottobre, alla presenza di rappresentanti del governo ungherese, sloveno e ucraino, si è chiesto il rilancio del Corridoio Mediterraneo mediante atti finalizzati a dare sfogo al potenziale sviluppo economico del centro-est Europa. Ed è giunto un ultimatum: o si arriva presto a un progetto pronto per essere cantierato, o i soldi verranno dirottati verso altri Corridoi che lo meritano di più. «È da 4 anni che si sta studiando la Trieste-Divaccia. Sulla Lione-Torino finora non è stato dato nemmeno un colpo di piccone e non si è nemmeno iniziato a lavorare sul tunnel» tuona Brinkhorst.
E prosegue: «Intendo convocare i governi italiano e sloveno per conoscere le loro decisioni», rappresentati in Ungheria rispettivamente dall'ambasciatrice Maria Assunta Accili e dall'ambasciatrice Darja Bavdaz Kuret. Quest'ultima però glissa sul punto, chiarendo che gli interessi sloveni si rivolgono altrove: «Per noi è anche importante il Corridoio 10 che non è stato considerato prioritario e che collega Monaco con la Slovenia e i Balcani. Noi guardiamo a questo e dobbiamo pensare alle attuali infrastrutture, soprattutto all'autostrada».
Sul fronte italiano l'invito a giungere presto a una decisione è stato accolto dal Commissario straordinario all'asse ferroviario Venezia-Trieste, l'architetto Bortolo Mainardi che risponde: «La Tav qui da noi diventa soft», ovvero niente tracciato litoraneo, niente raddoppio dei binari se non limitatamente a Cervignano del Friuli, solamente il potenziamento e l'ammodernamento dei due attuali binari, sfruttati solo per il 40% della loro capacità e l'eliminazione di circa una trentina di passaggi a livello.. «I passeggeri andranno a 200 chilometri l'ora invece che a 250 ma intanto quintuplichiamoli. Le merci, in ogni caso, più veloci di 160 all'ora non potrebbero andare» afferma Mainardi. E i conti in cassa sono presto fatti: «Il costo è di 750 milioni, compresa la bretella di raccordo con l'aeroporto di Tessera». Tuttavia il quadruplicamento non è del tutto accantonato: verrà progettato con calma e nel momento in cui la linea storica si avvierà a saturazione si provvederà alla sua realizzazione, ma non prima di una decina d'anni.
Nelle scorse settimane, infine, è stata riportata alla ribalta alla Camera dei Deputati la questione del tracciato "litoraneo", dopo che a Ferragosto si sono chiusi i termini per la presentazione delle osservazioni alla VIA.
Dapprima un'interrogazione in Commissione Trasporti presentata dal deputato del Partito Democratico Rodolfo Giuliano Viola con la quale si intende venire a conoscenza del contenuto del rapporto sulla situazione dei tracciati a confronto nel territorio del Veneto consegnato a metà agosto dal commissario Mainardi al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Presidente della Regione Veneto. Il fine è quello di rendere pubblico il documento e di aprire un confronto con le amministrazioni e le popolazioni coinvolte, nel rispetto del principio di partecipazione
Sempre in Commissione Trasporti della Camera, mercoledì 10 ottobre sono state inoltre discusse e rinviate a successiva trattazione due mozioni a firma della deputata della Lega Nord Manuela Lanzarin e dell'onorevole Viola. Viste le numerose rimostranze sollevate dalla amministrazioni locali sin dall'inizio dell'estate, le mozioni chiedono l'intervento del Governo per bloccare definitivamente la procedura di VIA in corso al Ministero dell'Ambiente relativa al tracciato "litoraneo". Inoltre si invita il Governo a procedere in accordo con Rete Ferroviaria Italiana con gli approfondimenti tecnici per la redazione del progetto di ammodernamento e potenziamento della linea attuale e del successivo eventuale raddoppio, in concerto con le comunità e le amministrazioni locali.