VENEZIA - Nel nostro ultimo articolo abbiamo fatto un riassunto delle questioni ancora aperte a livello trasportistico, per le quali si attende quanto prima una decisione da parte della Regione.
In particolare, ci siamo soffermati sulla gara per l'affidamento dei servizi ferroviari regionali, il cui ultimo atto risale al settembre dello scorso anno, ma da quel poco che trapela dai palazzi veneziani ora c'è la certezza che Trenitalia vede il suo futuro assicurato sui binari veneti almeno fino al 2020, momento nel quale, secondo le intenzioni degli amministratori, dovrebbe essersi conclusa la gara europea per l'affidamento del servizio ferroviario.
Sul sito del Consiglio Regionale veneto è stato infatti pubblicata la deliberazione di Giunta Regionale per l'adozione del Documento di Economia e Finanza Regionale 2016-2018 che espone le linee programmatiche per le funzionalità principali e le finalità strategiche dell'Amministrazione, organizzate in 18 missioni.
Nell'ambito della "Missione 10 – Trasporti e diritto alla mobilità" si legge che l'obiettivo dell'Amministrazione, pur "nelle difficoltà connesse alla riduzione delle risorse destinate al settore, è quello di valorizzare al massimo il trasporto ferroviario". Tuttavia, come accennato, il Contratto di Servizio con Trenitalia, in scadenza alla fine dello scorso anno, è stato disdetto il 30 dicembre 2013, all'indomani dell'introduzione dell'orario cadenzato, e prorogato per un anno a settembre 2014. A due mesi dal termine della proroga, si scopre che "in data 04.05.2015 il Presidente della Regione del Veneto e l'Amministratore Delegato di Trenitalia Spa hanno sottoscritto un verbale di intesa propedeutico alle successive approvazione e sottoscrizione del contratto di proroga per cinque anni, nelle more dello svolgimento della procedura di gara europea per l'affidamento del servizio ferroviario". In questo periodo transitorio, tuttavia, si vuole "offrire un miglioramento della qualità dell'offerta attraverso la regolamentazione del periodo di proroga con gli attuali gestori" e si prevede un aumento dei passeggeri dell'1% per ciascuno degli anni 2016 e 2017, e del 2% nel 2018.
Ovviamente questo rafforza quanto da noi ipotizzato, considerando le esperienze di altre Regioni, ovvero che per vedere a regime gli effetti della gara dovremmo aspettare indicativamente il 2020, lasciando così un tempo sufficiente ed opportuno per l'espletamento di una gara vera, in cui i concorrenti potrebbero contendersela ad armi pari e, almeno parzialmente, dotarsi di una flotta atta a garantire il servizio.
Allo stesso tempo, la certezza dell'esistenza del verbale di intesa propedeutico apre alcuni interrogativi: la sottoscrizione di un contratto di proroga per cinque anni, non costituisce di fatto la stipula di un nuovo contratto per un servizio il cui affidamento dovrebbe avvenire con gara pubblica secondo il Regolamento (CE) n. 1370/2007? E come la mettiamo con il fatto che ci stiamo avviando a un'ulteriore proroga, quando il precedente Contratto di servizio prevedeva che Trenitalia avrebbe dovuto impegnarsi a garantire il trasporto ferroviario "nelle more del rinnovo del Contratto stesso o del completamento delle procedure per l'assegnazione del servizio, non oltre i 12 mesi successivi al termine di durata del Contratto", ovvero il prossimo 31 dicembre?
Rimaniamo dunque in attesa di conoscere i contenuti del nuovo contratto di proroga che verrà sottoscritto con Trenitalia, necessariamente entro la fine dell'anno, la pubblicazione del promesso bando di gara europeo, atteso già durante la scorsa estate e quali misure intenda adottare la Giunta regionale per migliorare la qualità dell'offerta a favore dei circa 400 mila pendolari veneti che quotidianamente usano il servizio ferroviario. Intanto, tutto continua a tacere.