L'Assessore Renato Chisso sulla stampa locale conferma: niente treni la sera.
Commentiamo un'intervista all'Assessore Renato Chisso, pubblicata nei giorni scorsi sulla stampa locale. In grassetto le domande del giornalista.
Chisso: "I viaggiatori fino a Quarto d'Altino li porteremo a casa, prima di mezzanotte, con il pullman. Sono infatti troppo pochi per mobilitare il treno".
Non è vero, dato che il bus sostitutivo parte da Venezia alle 0:20, ma soprattutto arriva a Portogruaro alle 2:26 della notte.
Purtroppo il bus previsto ferma solo da Quarto d'Altino in poi, quindi tutti i lavoratori che abitano nelle stazioni intermedie preferiranno andare in automobile fino a Mestre, usando di meno il treno anche per l'andata diurna: quindi i treni diurni saranno comunque pagati ma avranno meno passeggeri, riducendo gli introiti per la Regione. Gli utenti del Veneto Orientale invece dovranno sobbarcarsi una percorrenza prossima alle 2 ore, ovvero il doppio del tempo impiegato dal treno, e molto più del tempo che si impiega normalmente col mezzo privato.
Domanda: E al mattino?
Chisso: "Non si può certo pretendere un treno alle quattro del mattino, da nessuna parte della Regione".
I treni alle 4 del mattino esistono, come il Regionale friulano 11001, in partenza da Udine alle 4:28. Certo che si può pretendere il treno: se serve, lo si pretende.
Chisso: "Abbiamo fatto di tutto per convincere Trenitalia ad arrivare almeno fino alle 23 con collegamenti verso Padova, magari anche sino a mezzanotte. Niente da fare. I viaggiatori sono pochissimi. Quindi stiamo trattando per pullman sostitutivi."
Come sarebbe a dire "convincere Trenitalia"?
Attenzione a questo passaggio: su questa falsa informazione si basa tutta l'ambiguità che questa Amministrazione usa davanti al pubblico per scaricare la responsabilità delle proprie decisioni.
Ricordiamo che Trenitalia è una impresa fornitrice di un servizio, e deve eseguire quanto previsto dal Contratto di Servizio stipulato con le Regioni. La Regione paga, la Regione decide, l'Impresa Ferroviaria esegue. Se la Regione Veneto mette nel Contratto i treni a mezzanotte, Trenitalia deve fare i treni a mezzanotte (facendosi pagare di conseguenza). Da quando in qua i venditori di servizi devono essere pregati e convinti per fare il loro mestiere? Una impresa ferroviaria che insiste per fornire servizi di autobus, ma perchè?
E' a causa di questa commistione di ruoli tra Regione/Trenitalia/RFI che questo nuovo progetto orario contiene ancora molte delle distorsioni precedenti, per cui gli orari dei servizi sono spesso votati alla gestione della produzione più che al servizio al territorio.
Trenitalia può al massimo suggerire che un certo servizio sia più conveniente se eseguito con autobus anziché treni, ma la decisione di pagare l'autobus o il treno è tutta dell'Amministrazione regionale.
A nostro avviso, data la domanda di mobilità tra i maggiori poli regionali, questa Regione deve prevedere almeno un singolo treno serale/notturno sulle maggiori linee, stanziando le relative risorse e inserirendo quei treni nel Contratto di Servizio. Nessuna trattativa, solo pianificazione ed esecuzione.
Il Veneto è una regione ricca che insiste ad avere servizi poveri. Non avere trasporti dopo le 22 è un servizio povero, ma soprattutto scollegato dalla realtà: le strade del Veneto sono ricche di traffico ben oltre le 22...
Domanda: Il padovano che va alla Fenice deve arrangiarsi. Così il trevigiano.
Chisso: "L'ha sempre fatto, per la verità. Come colui che si recava alla spiaggia del Lido e si fermava a cenare, per poi rientrare".
Domanda: Ma arrangiarsi come?
Chisso: "Utilizzando la propria auto"
Giustamente, dopo avere annunciato per anni la "Rivoluzione copernicana" del trasporto pubblico, la risposta alle esigenze di mobilità dei veneti è di continuare a fare "quello che hanno sempre fatto".
Venezia è un gruppo di isole che muove 22 milioni di turisti l'anno, più tutti i lavoratori dell'indotto ed i residenti; l'Assessore alla Mobilità non può permettersi di dire "arrangiatevi con l'automobile" parlando del maggiore polo urbano del Veneto.
Ribadiamo il concetto chiave: se non c'è il servizio pubblico per tornare, è come se non ci fosse quello per andare.
Domanda: Con la metropolitana di superficie i collegamenti si prolungheranno fino alle 2 di notte. Ma quando?
Chisso: "Non ci sono dubbi, entro il 2015. L'orario cadenzato ne è l'avvio concreto."
Con l'orario cadenzato 2014 i treni finiscono alle 22, e Trenitalia "non vuole" aggiungere corse perchè ci sarebbero pochi passeggeri. Eppure per l'anno seguente Chisso promette treni fino alle 2 di notte. Dove sta la differenza nella domanda di mobilità dei veneti tra il 2014 e il 2015, per cui l'offerta migliore dovrà esserci domani ma non oggi? Pensando in prospettiva... la differenza non sarà nella mobilità, ma nella presenza o meno delle elezioni regionali.
Ciò che fa specie di queste affermazioni è che i treni fino all'una di notte ci sono già oggi, e l'Assessore Chisso li sta tagliando proprio adesso, col nuovo orario.
Domanda: A sentire Cgil Trasporti, l'orario cadenzato è in generale un disastro. L'alba è davvero impossibile per i pendolari?
Chisso: "Con il nuovo orario avremo il 20% di corse in più, il 30% da marzo. È questo il disastro? Si abbia la pazienza di attendere fino al prossimo mese di marzo."
L'utilità dei servizi ferroviari si misura su quante persone riescono a servire, non su quante corse ci sono. Il Cadenzato ha sicuramente portato ordine in un sistema troppo irregolare, ma nel cambiamento si sono attuate volontariamente politiche di compromesso non legate a limiti tecnici.
Per volontà politica sono stati tagliati i treni dei lavoratori la mattina presto, tutti i treni serali, moltissimi treni al sabato e alla domenica, in cambio di servizi perfino eccessivi su alcune linee. Che senso ha riempire i pomeriggi con sei corse l'ora e chiudere la saracinesca alle 22?
Perchè marzo? Si presume perché sarà consegnata una ulteriore parte dei treni Stadler già molte volte annunciati. Aumenteranno quindi soprattutto le corse locali fra Padova e Mestre, andando a rinforzare un servizio già robusto: non è certo quello il problema! Aspettare, sempre aspettare. Chisso è Assessore dal 2000, sono 13 anni che aspettiamo; e ogni volta ci viene detto di aspettare ancora. Siamo stanchi di aspettare le prossime elezioni.
Domanda: Ne soffriranno i pendolari. Un treno ogni ora, con le coincidenze che saltano...
Chisso: "Non diciamo sciocchezze. A parte il fatto che l'orario cadenzato è frutto di una consultazione di 6 mesi, anche con le associazioni di consumatori"
L'orario cadenzato è frutto di consultazioni non pubbliche avvenute con tre (tre!) rappresentanti dei consumatori; la vera presentazione pubblica dell'orario cadenzato è avvenuta a fine luglio 2013, quando la scadenza tecnica imposta da RFI per gli orari era il 9-10 agosto. Se c'è una cosa su cui TUTTI gli amministratori pubblici sono da sempre concordi è l'assoluta mancanza di confronto con le amministrazioni ed il territorio. Se alla mancanza di confronto uniamo la pressoché totale assenza di comunicazione ed informazione, non è certo colpa dei lavoratori se il cambio d'orario viene visto con incertezza e preoccupazione.
Il Cadenzato parte tra 12 giorni, nessuno è stato informato ufficialmente del cambiamento. Non ci si deve sorprendere che l'utente veda la novità come la sparizione del suo treno abituale, e non come l'avvio di un sistema integrato con delle caratteristiche positive: chi doveva spiegarglielo non l'ha fatto.